Riccardo Lolli nacque a Savigno il 3 aprile 1924. Prese la licenza elementare e lavorò nei campi come colono fino al 1943.Il 20 aprile di quell’anno partì volontario nell’Arma dei Carabinieri e fu inviato a Torino, presso la Caserma Allievi Carabinieri della Cernaia. L’8 settembre si trovava a casa in concedo.Con la ricostituzione del fascismo sotto la Repubblica Sociale Italiana ed il conseguente arruolamento dei giovani in età militare, il gerarca fascista di Savigno lo minacciò di ritorsione se non si fosse ripresentato in caserma. Tornò a Torino, qui passò sotto il controllo dei tedeschi assieme ad alcuni sui commilitoni e venne spedito in Germania. Prima di raggiungere Milano si gettò dal treno e, nascondendosi di giorno e camminando di notte, riuscì a tornare a casa. Poco dopo prese la decisione di entrare nelle file della Brigata Stella Rossa. A Monte Sole riuscì a sfuggire al rastrellamento eliminazionista della fine settembre1944 e tornò a casa. Qui venne sorpreso dai tedeschi, insieme al fratello Lodovico (di due anni più giovane) e trasportato nel campo di prigionia di Colle Ameno (Sasso Marconi) e di lì trasferito a Monterumici per scavare trincee difensive. Riuscì a scappare, per essere ripreso e obbligato a lavorare per la Todt. Fuggì ancora e questa volta raggiunse Bologna. La mancanza di cibo lo convinse a tornare a casa dai genitori, nei pressi di Medelana (Marzabotto), dove rimase nascosto per qualche settimana. Nell’aprile del 1945 partecipò alla cacciata dei tedeschi da Bologna. Dopo la liberazione rientrò nelle file dei carabinieri per congedarsi nel 1947. Gli è stata conferita la Croce al Merito di Guerra.